Storie e coltivazione
Origine e gruppi
Il genere begonia è composto da circa 900 specie e un numero impressionante di ibridi, oltre 10.000. Sono piante intertropicali, vivono cioè nelle regioni comprese tra i due tropici. La maggior parte della specie si incontrano nelle foreste pluviali dove godono di climi umidi e piovosi ma anche lungo i fiumi e nei pressi delle cascate. Queste specie hanno una crescita pressoché continua non essendo soggette a variazioni climatiche. Altre specie vivono invece in alta quota (fino 2500 m), in luoghi più luminosi ma con stagioni fredde e secche, in queste condizioni le piante hanno sviluppato un tubero che permette loro di entrare in riposo nella stagione più difficile. Questa diversità di condizioni climatiche e di origini geografiche che vanno dall'America Latina all'Africa al sud est asiatico fino al Nepal e alla Cina ha ovviamente portato a una grandissima diversificazione dell'aspetto di queste piante. Si usa dividere la begonie in gruppi a seconda della caratteristiche fondamentali delle piante.
Le begonie rizomatose hanno un fusto ingrossato, sotterraneo o strisciante dal quale si dipartono le foglie e i racemi fiorali. Troviamo piante dalle dimensioni diversissime, dalle poche decine di centimetri al metro ed oltre della B. nelumbifolia. In questo gruppo si trovano le piante più interessanti per il fogliame,che può assumere tonalità bronzate, avere maculature o marmorizzazioni. Spesso foglie e peduncoli sono ricoperti di peluria. I fiori, anche se abbondanti, non presentano attrattive particolari.
Le begonie bambusiformi sviluppano invece lunghi fusti verticali che ricordano appunto quelli del bambù e possono raggiungere dimensioni considerevoli. Hanno foglie allungate ed eleganti, asimmetriche e spesso puntinate. I fiori sono raggruppati in infiorescenze ascellari pendule molto appariscenti, a volte sono leggermente profumati.
Le begonie tuberose sono fornite di un tubero sotterraneo da cui in primavera spuntano i rami. In autunno perdono la parte aerea ed entrano in riposo. Generalmente si coltivano gli ibridi tuberosi per i fiori spettacolari che possono arrivare anche ai 10 cm ed esistono in centinaia di colorazioni. Fra le begonie tuberose meritano una menzione la B. grandis evansiana e la B.sutherlandii che possono essere coltivate in piena terra dove gli inverni non siano rigidissimi. Esistono begonie semituberose che presentano un ingrossamento alle base dei fusti detto caudex che assolve circa le stesse funzioni del tubero ma queste non entrano completamente in riposo.
Nel gruppo delle begonie cespugliose troviamo piante estremamente differenti per portamento, fogliame e fioritura. Sono accomunate dal numero elevato di steli che si dipartono dal terreno.
Le begonie Semperflorens sono molto conosciute ma vengono perlopiù utilizzate come annuali in aiuole e bordure. Le foglie sono verdi o bronzate, i fiori, semplici o doppi, sono presenti per tutto il periodo estivo.
Le begonie Rex sono delle begonie rizomatose particolarmente note per il fogliame dalle colorazioni incedibili. Derivano dall'incrocio della B.rex, di origine indiana, con altre varietà rizomatose. Esigono un ambiente di coltivazione molto umido e non amano temperatura al di sotto dei 15-20° C.
Le begonie rampicanti e cascanti in natura si arrampicano sui tronchi degli alberi ma possono essere coltivate come cascanti. Hanno solitamente fogliame lucido e bellissime fioriture.
Esposizione e coltivazione
Trattandosi di piante di origine tropicale la loro temperatura ideale si aggira attorno ai 20-25° C ma la loro sopravvivenza è garantita al di sopra dei 7-10°C. In estate possono essere coltivate all'aperto, in zone ombreggiate mentre in inverno andranno ricoverate in casa in zona luminosa ma non colpita dai raggi diretti del sole. Le varietà bambusiformi tollerano qualche ora di sole, evitando quello delle ore centrali della giornata. Se la vostra casa fosse molto secca cercate di garantire umidità alle piante poggiandole su uno strato di argilla espansa da mantenere bagnata.
Le innaffiature vanno effettuate quando il terriccio si asciuga, un terreno troppo bagnato rischia di portare alla marcescenza le nostra piante. Fanno eccezione gli ibridi di rex che vogliono un terriccio sempre leggermente umido.
Il terriccio deve essere ricco ma leggero per evitare ristagni idrici. Il mio consiglio è quello di rinvasarle spesso, anche due volte l'anno in primavera e in autunno, perché un terriccio nuovo garantisce la leggerezza di cui le begonie hanno bisogno oltre a fornire gli elementi nutritivi per la pianta. Io utilizzo terriccio universale miscelato a stallatico e agriperlite o argilla espansa. Svasate le piante e rimuovete il terriccio esausto, se l'apparato radicale è vigoroso ingrandite il vaso di una misura altrimenti riutilizzate lo stesso vaso. Vasi sovradimensionati renderanno più facili i ristagni idrici a discapito delle vostra piante!
Le concimazioni sono importanti per sostenere le piante nello sviluppo, si può utilizzare un concime liquido per piante verdi o bilanciato nell'acqua di innaffiatura ( usatelo a una diluizione maggiore di quello che riporta la confezione ma più spesso)o granuli a lenta cessione che unirete al terriccio durante i rinvasi. In primavera ed estate privilegiate un concime bilanciato che rinforzerà il colore del fogliame.
Propagazione
Riprodurre le proprie piante dà sempre una grande soddisfazione e con le begonie questa soddisfazione è pressoché garantita. Il metodo più semplice per la maggior parte delle varietà è sicuramente la talea, il periodo migliore è quello che va dalla primavera all'estate. Per le B. rizomatose bisogna staccare dalla pianta una porzione apicale di rizoma, staccare le foglie lasciandone solo una o due all'apice e inserire la talea in un vasetto piccolo con terriccio molto leggero ( una parte di terriccio e una di sabbia o agriperlite). Questo substrato andrà mantenuto umido ma non zuppo d'acqua. Collocate il vasetto in posizione luminosa ma ombreggiata. E' possibile effettuare la riproduzione anche per via fogliare: steccate una foglia e lasciatele qualche cm di picciolo che interrerete fino all'attaccatura della foglia, inserite i vasetti dopo averli bagnati in sacchetti di plastica trasparente e aaendeta la radicazione che avverrà all'incirca in 20 giorni. Per le B. bambusiformi si utilizza una porzione apicale di ramo che comprenda 3-4 nodi e ci si comporta come indicato per le rizomatose. Alcune varietà tuberose come la B.grandis producono dei bulbilli sotto le foglie che possono essere utilizzati per produrre nuove piante. Le B. cespugliose infine si possono semplicemente dividere a livello del pane di radici al momento del rinvaso. Quando le talee hanno attecchito rinvasatele con il composto che utilizzate al rinvaso in contenitori non troppo grandi e bagnatele quando il terriccio asciuga.
Malattie e insetti nocivi
Le begonie non sono particolarmente soggette a malattie. Può capitare, al momento del ricovero autunnale per la diminuzione di arieggiamento o in periodi particolarmente freddi e piovosi, che si sviluppi della Botrytis. Questo fungo si manifesta con macchie grigie lanuginose sulla foglie che tendono ad accartocciarsi e a cadere. Rimuovete le foglie colpite e trattate la pianta con un fungicida adatto, è molto difficile che questa malattia provochi la morte della pianta. Un insetto potenzialmente mortale è invece l'oziorrinco: allo stadio adulto è un piccolo coleottero che esce di notte e rosicchia le foglie lasciando inconfondibili segni a mezzaluna ma è allo stadio larvale che risulta pericoloso. Vive nel terreno nutrendosi si radici ma nel caso delle begonie rizomatose attacca anche i rizomi scavandoli completamente all'interno. Vi accorgerete della sua presenza quando la pianta collasserà e allora sarà forse troppo tardi per salvarla, spesso non rimane che rimuovere gli apici per farne talee. E' da sottolineare che questo insetto può attaccare le vostra piante solo nel caso le portiate in giardino durante l'estate. Combattere l'insetto adulto non è semplice perché gli insetticidi hanno poco effetto mentre per le larve si possono utilizzare insetticidi sistemici da interrare nel substrato, sono però molto inquinanti. Altra via è quella della lotta biologica: esistono dei nematodi che attaccano le larve uccidendole. Il trattamento va effettuato in primavera o in autunno (quando l'insetto è presente allo stadio larvale) ed è reperibile presso i consorzi e grossi centri di giardinaggio.